
Contributi a Fondo Perduto 80%

I contributi statali in conto capitale non sono crediti d’imposta, bensì contributi a fondo perduto, ripartiti come segue:
aziende agricole connesse alla produzione agricola primaria:
- Impianti correttamente dimensionati per Autoconsumo: Contributo a fondo perduto 80% (fondi disponibili circa € 700 milioni)
- Impianti sovradimensionati rispetto all’autoconsumo (fondi disponibili circa € 75 milioni): contributo del:
- 30% per grandi imprese,
- 40% per medie imprese
- 50% per piccole imprese
Incremento del contributo del 15% per le aziende agricole operanti in: Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna
Imprese della trasformazione agricola in agricola:
Fondi disponibili circa € 150 millioni
Senza vincoli di autoconsumo
- Impianti da 6 a 200 kwp contributo 80%
- Impianti da 200 a 500 kwp contributo 65%
- Impianti da 500 a 1000 kwp contributo 50%
Imprese della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli
Fondi disponibili circa € 75 millioni
Senza vincoli di autoconsumo
- Grandi imprese contributi a fondo perduto del 30%
- Medie imprese 40%
- Piccole Imprese 50%
Incremento del contributo del 15% per le aziende agricole operanti in: Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna
L’autoconsumo si riferisce all’installazione di un impianto fotovoltaico che è progettato per rispondere esattamente ai tuoi bisogni energetici, sia elettrici che termici. Con il presente bando, però, si può optare per l’installazione di impianti di maggiore potenza che superano il semplice autoconsumo. Questi impianti beneficiano di un contributo del 30% con delle maggiorazioni in base alle dimensione dell’azienda , a differenza del 80% attribuito agli impianti di autoconsumo.
Ci sono fondi disponibili per i due tipi di impianti: circa 750 milioni per quelli di autoconsumo e 75 milioni per quelli sovradimensionati. Da notare che non è possibile richiedere contributi per entrambi i tipi di impianti. Pertanto, se si desidera massimizzare la percentuale di contributi a fondo perduto, l’opzione migliore sarebbe quella di installare un impianto dimensionato in base ai propri consumi.
Noi di Agrisolare2023 siamo qui per aiutarti in questo processo, utilizzando uno strumento ufficiale della Comunità Europea per effettuare i calcoli e il dimensionamento necessari.
Possono accedere ai contributi:
- Gli imprenditori agricoli, sia in forma individuale che societaria, iscritti nella sezione speciale del registro imprese ed esercenti attività quali coltivazione del fondo, silvicultura, allevamento di animali e attività connesse.
- Le imprese agroindustriali attive nella lavorazione e trasformazione di prodotti agricoli.
- Le cooperative agricole, anche in forma di consorzio, che svolgono attività di coltivazione del fondo, silvicultura, allevamento di animali e attività connesse.
Non sono ammessi ai contributi coloro che, nell’anno precedente, hanno realizzato un volume d’affari inferiore a 7.000 euro.
Possono essere ammessi ai contributi esclusivamente i progetti di realizzazione di impianti fotovoltaici la cui energia prodotta sarà destinata a soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda agricola
Il bando finanzia la seguente misura: acquisto e installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici utilizzati dalle imprese agricole e agroindustriali.
Oltre a ciò, il bando prevede interventi complementari per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, quali la rimozione dell’amianto dai tetti, l’isolamento termico e la ventilazione.
Il contributo include inoltre l’installazione di sistemi di accumulo energetico, come batterie, e colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
Realizzazione di impianti fotovoltaici di nuova costruzione o potenziamento di un impianto esistente con l’acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici
La proposta deve preveder la realizzazione di impianti fotovoltaici i cui componenti devono essere nuovi e mai utilizzati in altri impianti con potenze da 6 kWp a 1000 kWp
In aggiunta al contributo per l’impianto è possibile richiedere un contributo per l’acquisto di batterie di accumulo.
In caso di realizzazione di potenziamento di un impianto esistente, il contributo da riconoscere verrà definito sulla base dei costi sostenuti esclusivamente per la realizzazione della nuova sezione.
È necessario installare l’impianto fotovoltaico sui tetti degli edifici, o sulle serre, non a terra. L’immobile deve essere classificato come D10, ovvero ad uso agrario. Se non è accatastato come D10, è obbligatorio annotare il riconoscimento della fiscalità rurale. Il tecnico specializzato è a conoscenza di queste norme, quindi è consigliabile preparare in anticipo i documenti necessari. Altrimenti, potrebbero essere richieste modifiche catastali o variazioni che richiedono tempo e, se si tarda troppo, si potrebbe perdere l’opportunità di partecipare al bando.
L’installazione di pannelli fotovoltaici è consentita anche su serre esistenti, comprese quelle non accatastate, poiché non vi è l’obbligo di accatastamento per le serre.
Tuttavia, è necessario dimostrare l’esistenza delle serre attraverso fotografie e immagini aeree. È possibile installare pannelli fotovoltaici anche su avanserre, che sono strutture collocate davanti alle serre per l’immagazzinamento di materiali.
La legge prevede che per i primi 1.000 mq di serra sia possibile realizzare un’avanserra di 100 mq. Per i successivi 1.000 mq di serra, è consentito costruire un’avanserra di 50 mq. Ad esempio, se si dispone di una serra di 4.000 mq, è possibile realizzare un’avanserra di 250 mq.
L’investimento massimo per realizzare il progetto è di 2.330.000 euro per singolo beneficiario.
così ripartiti:
a) fino a € 1.500.000 per l’installazione di pannelli fotovoltaici
b) fino a € 700.000 per gli interventi complementari (rimozione dell’amianto, areazione,
isolamento)
c) fino a € 100.000 euro per i sistemi di accumulo
d) fino a € 30.000 per i dispositivi di ricarica elettrica.
Gli impianti fotovoltaici ammessi avranno una potenza massima di produzione corrispondente ai consumi totali dell’azienda, sia per i consumi di energia elettrica che di energia termica (gasolio, metano, GPL, pellet, legna, ecc.), per la produzione del ciclo di lavoro e per il proprio consumo, incluso l’agriturismo.
È consentita l’installazione di impianti fotovoltaici dimensionati per soddisfare le esigenze energetiche dell’azienda, basandosi sui consumi elettrici e termici documentati dalle bollette relative alle 5 annualità precedenti. Si consiglia di scegliere l’anno con i consumi più elevati per poter installare un impianto di dimensioni maggiori. E’ prevista nel bando una tolleranza del dimensionamento dell’impianto in base all’autoconsumo del 5%
Il bando ha lo scopo di finanziare le imprese in base ai loro consumi, sia elettrici che energetici, convertendo i valori termici in kWh per poter determinare il corretto dimensionamento dell’impianto fotovoltaico.
In relazione al consumo termico, non è necessario sostituire la caldaia a gasolio esistente con una pompa di calore dopo l’installazione dell’impianto fotovoltaico. Per calcolare il dimensionamento adeguato, si devono considerare i consumi elettrici e termici, convertendo la potenza calorifera in kWh elettrici. Ad esempio, 91 litri di gasolio o 103 metri cubi di metano o 166 litri di GPL equivalgono a circa 933 kWh elettrici
Il dimensionamento dell’impianto viene effettuato utilizzando un software della Comunità Europea che, inserendo i dati dei consumi energetici, fornisce la dimensione dell’impianto installabile.
I consumi devono essere documentati tramite fatture o bollette. Non sono ammessi scontrini fiscali per l’acquisto di pellet o gasolio, in quanto non sono direttamente attribuibili all’azienda.
Con lo scopo di migliorare il benessere animale o l’efficienza energetica del fabbricato dove è installato l’impianto fotovoltaico è possibile ammettere anche spese relative
– Rimozione e smaltimento dell’amianto (eternit)
– Isolamento termico dei tetti
– Sistema di areazione tetto ventilato
È possibile far rientrare nelle spese ammissibili anche l’iva nella sua totalità o anche parzialmente a condizione che questa non sia recuperabile.
Il contributo è finalizzato a promuovere l’eliminazione dell’amianto, offrendo fino a un massimo di 700 € per ogni kWp di impianto fotovoltaico installato.
Per esempio, se si installa un impianto da 100 kWp, l’importo massimo per la rimozione dell’amianto sarà di 70.000 € (700 x 100).
La rimozione dell’amianto/eternit deve essere obbligatoriamente svolta da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro
In questo caso, il contributo non si basa sui mq, ma sui kWp, poiché il governo fornisce l’incentivo per una determinata superficie a patto che venga installato un impianto fotovoltaico.
Pertanto, è necessario considerare l’autoconsumo, poiché è in base a questo parametro che si può determinare la quantità di fotovoltaico installabile.
Per sapere se la vostra domanda è stata accettata, bisogna attendere circa due mesi dopo la presentazione della domanda. In seguito, riceverete una PEC contenente un atto di concessione, di diniego o di esclusione. È importante notare che, nonostante possa essere pubblicata una lista dei beneficiari, finché non si riceve un atto tramite PEC, la pratica è ancora in analisi e lavorazione. Ad esempio, nel caso di un precedente bando, i primi 5.000 partecipanti hanno già ricevuto l’approvazione, mentre gli altri 1.000 sono ancora in attesa del diniego o della conferma.
Le domande presentate saranno valutate secondo la modalità “sportello”, ovvero saranno esaminate in base all’ordine cronologico di invio. Ciò significa che, una volta esauriti i fondi, non verranno più accettate ulteriori domande. Pertanto, è importante inviare la propria domanda il prima possibile per aumentare le possibilità di ottenere i finanziamenti.
Dopo aver ricevuto l’approvazione della domanda, il beneficiario può iniziare i lavori. Entro 30 giorni dall’avvio dei lavori, è necessario inviare una comunicazione formale che ne attesti l’inizio. Inoltre, il beneficiario può richiedere un’anticipazione del contributo fino a un massimo del 30% per sostenere le spese iniziali. Per ottenere l’anticipo è necessario presentare un’idonea fedejussione.
I beneficiari devono completare, collaudare e rendicontare gli interventi entro 18 mesi dalla pubblicazione nell’elenco dei beneficiari. È possibile richiedere una proroga al GSE, motivandola con fattori oggettivi che verranno valutati dall’ente. Il GSE si riserva il diritto di accettare o meno la richiesta di proroga. In caso di accettazione, i lavori dovranno comunque essere terminati entro il 30 giugno 2026.
L’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico e non autoconsumata viene immessa in rete e venduta a prezzo di mercato tramite il sistema del Ritiro Dedicato (RID). Pertanto, anche se l’impianto è progettato principalmente per l’autoconsumo, eventuali kWh non autoconsumati possono essere immessi in rete e venduti.
I contributi previsti dal bando vengono erogati al termine del progetto e dopo aver presentato la rendicontazione, non durante lo svolgimento dei lavori. Pertanto, è essenziale che il cliente disponga dei fondi necessari per coprire l’intero importo del progetto, compresa l’IVA (10% per il fotovoltaico, 22% nel caso di rimozione di amianto o rifacimento del tetto). Tale copertura finanziaria può essere ottenuta utilizzando fondi propri o ricorrendo a un finanziamento. Tuttavia, è possibile richiedere un’anticipazione del contributo fino ad un massimo del 30%, presentando idonea fidejussione.
Per partecipare al bando, è necessario inviare la domanda attraverso il GSE, allegando la documentazione richiesta.
Possiamo assistervi nella preparazione e presentazione di tutti i documenti utili per la richiesta del finanziamento.
È importante sottolineare che il bando prevede una modalità “sportello”, il che significa che i contributi saranno assegnati sulla base dell’ordine di arrivo delle domande, fino all’esaurimento dei fondi.
Pertanto, vi consigliamo di rivolgervi a noi il prima possibile per conoscere la documentazione necessaria per partecipare al bando. In questo modo, avrete tempo per fornire e preparare eventuali documenti mancanti o che necessitano di correzioni.
Essere pronti al momento dell’apertura del bando e tra i primi a presentare la domanda aumenta considerevolmente la possibilità di ricevere i contributi a fondo perduto.
Per maggiori informazioni, si prega di contattarci al numero 3515426417.

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